Teatro La Fenice
 Archivio storico

Autore del testo letterario
Piave Francesco Maria
Murano (Venezia), 18 Maggio 1810 - Milano, 5 Marzo 1876
Compositore
Pacini Giovanni
Catania, 17 Febbraio 1796 - Pescia, 6 Dicembre 1867

Don Diego de' Mendoza

opera in tre parti e cinque quadri (sc 11, 5, 5) di Francesco Maria Piave, musica di Giovanni Pacini
Luogo di rappresentazione: Venezia, Teatro La Fenice
Data : Sabato 12 Gennaio 1867, ore 20:00
Stagione: Stagione di Carnevale-Quaresima
PersonaggiInterpreti
1. Donna Mariquita
     poi suor Teresa
Angela Tiberini 
2. Paquita
     ancella di Mariquita
Elvira Stecchi 
3. Donna Vittoria Clotilde Mainetti 
4. Don Diego de' Mendoza Mario Tiberini 
5. Donna Mariquita Mario Tiberini 
6. Don Enrico
     suo fratello
Giuseppe Federico Beneventano 
7. Il Malgenio de' Mendoza Paolo Poli Lenzi 
8. Don Cristoval Antonio Galletti 
9. Don Sandoval d'Olviedo Augusto Pelletti 
10. Francesco
     servo de' Mendoza
Giovanni Rebussini 
Responsabili 
Scenografo Cesare Recanatini 
Costumista Domenico Ascoli 
Direttore d'orchestra e Maestro concertatore Emanuele Muzio 
Libretto:

Don Diego de' Mendoza. Libretto fantastico in tre atti e cinque quadri di F. M. Piave Musica espressamente composta pel teatro La Fenice in Venezia nella stagione di Carnovale e Quadragesima 1866-67 dal maestro commendatore Giovanni Pacini, Venezia, Tipografia del Commercio, 1867, 39 pp., 17 x 12 cm, Dramm. 705; Id., Dramm. 706; Dramm. 707: ms.


Mutazioni di scene:

I.1: Tetra sala nel palazzo dei Mendoza a Madrid. Nel fondo arcate chiuse da cortinaggi. Due porte laterali. I.6: Stanza nel castello di Villa-Major in Andalusia. Porte laterali verone nel fondo. E' notte. Sur una toletta di fronte allo spettatore sta accesa una lucerna. II.1: Sotterraneo con sepolcri, sul più recente dei quali si scorge la statua dell'ultimo conte de' Mendoza supina. II.2: Un'elegante Posada. A destra dello spettatore un tavoliere da giuoco; a sinistra una mensa apparecchiata. Due porte laterali nel fondo. Ricca illuminazione. III.1: Cortile che mette al monastero ed alla chiesa del Rosario in Madrid, ricinto di mura. A sinistra è un cancello socchiuso che dà sulla via; a destra la porta del chiostro. Nel mezzo, di fronte, sorge la moresca facciata del tempio cui si sale per alquanti gradini. Il chiostro è messo in comunicazione col tempio mediante un corridoio internamente illuminato, e sostenuto da archi elevati. Pel disotto degli archi l'occhio spazierà in un cimitero su cui batte la luna. Sopra la porta del chiostro ardono tre lampadini davanti ad una piccola nicchia chiusa da graticola dorata: sette altri davanti la porta del tempio.


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