Teatro La Fenice
 Archivio storico

Autore del testo letterario
Barbier Paul-Jules
Parigi, 8 Marzo 1825 - Parigi, 16 Gennaio 1901 Carré Michel
Besançon, 20 Ottobre 1821 - Argenteuil, 27 Giugno 1872
Compositore
Meyerbeer Giacomo
Tasdorf, 5 Settembre 1791 - Parigi, 2 Maggio 1864

Dinorah ossia il pellegrinaggio a Ploërmel

opera semiseria in tre atti (sc 8, 8, 3) di Michel Carré e Paul-Jules Barbier, traduzione di Achille De Lauzières, musica di Giacomo Meyerbeer
Rappresentazione: in lingua italiana
Titolo tradotto/originale: Le pardon de Ploërmel
Luogo di rappresentazione: Venezia, Teatro La Fenice
Data : Martedì 12 Gennaio 1875, ore 20:30
Stagione: Stagione di Carnevale-Quaresima
Prima assoluta: Paris, Opéra-Comique, 4.IV.1859
PersonaggiInterpreti
1. Hoel A. Faentini Galazzi 
2. Corentino Ranieri Baragli 
3. Dinorah Angelica Peralta 
4. Un Cacciatore Giovanni Capponi 
5. Un mietitore Michele Stile 
6. Un capraio Secondina Cottino 
7. Altro capraio Giulia Marra 
Responsabili 
Scenografo Cesare Recanatini 
Costumista Davide Ascoli 
Direttore d'orchestra e Maestro concertatore Raffaele Kuon 
 
Traduttore Achille De Lauzières 
Libretto:

Dinorah ossia il pellegrinaggio a Ploermel. Opera semiseria in tre atti parole di Giulio Barbier e Michele Carré versione italiana di Achille De Lauzières Musica di G. Meyerbeer teatro La Fenice in Venezia carnevale-quaresima 1874-75 Impresa Dott. Carlo Gardini, Milano-Napoli-Roma-Firenze-Londra, s.d., 44 pp., 18 x 12 cm, Dramm. 802; Id., Dramm. 803.


Mutazioni di scene:

I.1: Luogo alpestre e selvaggio, rischiarato dagli ultimi raggi del tramonto. Sul davanti la capanna di Corentino. Porta a dritta. In fondo una finestra bassa. A sinistra un vecchio seggiolone; tavola e credenza rustiche. Molti viottoli s'incrociano ai fianchi della collina che domina la capanna. Qua e lá macchie ed alberi torti dal vento. Larghe zone luminose solcano l'orizzonte. II.1: Un bosco di betulle, schiarato dalla luna. II.4: Una landa deserta, che si estende a perdita di sguardo fino al mare. Qua e là grandi pietre druidiche. In fondo un burrone, di cui un albero rovesciato riunisce i due capi. Più lontano un largo stagno cinto di canne. Le acque sono ritenute da argini che impediscono di traboccare e d'inondare la landa. E' notte oscura piena. III.1: Un sito agreste. - Albeggia.


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