Luogo di rappresentazione: | Venezia, Teatro La Fenice |
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Data : | Sabato 17 Novembre 1798 |
Stagione: | Stagione d'Autunno |
Prima assoluta: | Venezia, Teatro La Fenice, 26.XII.1796 |
Personaggi | Interpreti |
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1. Oracolo | N. N. |
2. Tullo Ostilio III. Re di Roma |
Odoardo Caprotti |
3. Mezio Suffezio Dittatore d'Alba |
Antonio Mangino |
4. Publio Orazio Padre degli Orazj |
Giuseppe Desirò |
5. Marco Orazio suo figlio |
Antonio Brizzi |
6. Orazia Sorella di M. Orazio |
Giuseppa Grassini |
7. Due altri Orazi figli di P. Orazio, che non parlano |
N. N. |
8. Curiazio Sposo d'Orazia |
Pietro Righi |
9. Due Curiazi che non parlano |
N. N. |
10. Sabina Sorella di Curiazio moglie di M. Orazio |
Chiara Cicerelli |
11. L'Augure sommo | Carlo Borsari |
12. Licinio Amico degli Orazi |
Filippo Martinelli |
13. Il sacerdote di Giunone | Matteo Foliconi |
14. Senatori Romani | - |
15. Albani | - |
16. Auguri | - |
17. Popolo | - |
Responsabili | |
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Costumista | Abramin Greco |
Costumista | Baldissera Majani |
Scenografo | Nicoletto Pellandi |
Gli Orazi e i Curiazi. Tragedia per musica del signor Sografi da rappresentarsi Nel Nobilissimo Teatro La Fenice L'Autunno 1798, In Venezia, Nella Stamperia Valvasense, s.d., 55 pp., 16,5 x 11 cm, Dramm. 59.
I.1: Atrio esteriore del Tempio di Giano con porta laterale aperta che introduce nel Tempio stesso, e che a suo tempo si chiude. I.5: Vastissima pianura tutta circondata all'intorno di magnifiche fabbriche, tra le quali il palagio degli Orazj. Porta Capena nel fondo, che supponesi condurre alla Città d'Alba, la quale si vede nel prospetto situata sopra il Colle Albano. Altri Edificj profani, e sacri abbelliscono il rimanente della scena. I.6: Atrio interiore del palagio degli Orazj. I.9: Magnifico portico nel palagio, che introduce ad un Tempio domestico adornato di ghirlande per la festa nuziale d'Orazia. II.1: Atrio interiore del palagio degli Orazi. II.4: Campo Marzio con veduta delle due città Alba e Roma poste dirimpetto l'una all'altra lateralmente, e porta parimenti laterale di Roma. II.8: Boschetto ristretto ed ameno consacrato da Numa alle Muse con cadute d'acque limpide ec. per cui si passa all'ingresso dell'antro degli Oracoli nell'Aventino.